Articoli scritti da: Patrizia Cinti

Sociologa PhD, Owner di Studio Cinti Docente a contratto di Sapienza Università di Roma Consulente e Formatrice

La progettazione partecipata per l’innovazione della didattica digitale nelle scuole

Formazione&Cambiamento n.9/2018

books classroom close up college

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Il contesto
La scuola è un ambiente sociale in continuo mutamento. Perché istituzione naturalmente primaria e strategica per lo sviluppo socio-economico di qualsiasi paese, ma anche perché istituzione aperta ad ogni cambiamento del più ampio sistema sociale.
Queste caratteristiche da un lato espongono la scuola a continui e non sempre coerenti progetti di riforma, quando si alternano velocemente governi e ministri; ma dall’altro fanno del sistema scolastico un contesto dinamico, dove idee e progetti possono confrontarsi, anche in assenza o carenza di strategie ben definite.

In questi ultimi anni, nei quali le tecnologie digitali stanno inglobando quelle informatiche e internet ha iniziato ad inserirsi negli oggetti di tutti i giorni, la scuola italiana si è trovata negli ultimi posti delle statistiche che monitorano le competenze digitali degli europei, di ogni età.

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Progettare con le Persone

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Quando una istituzione, un’organizzazione, un qualsiasi soggetto collettivo comunque “strutturato” interviene, cerca di intervenire, sui percorsi di vita delle persone, compie quasi sempre un errore che invece andrebbe assolutamente evitato: realizza, anche in buona fede, progetta percorsi già “strutturati”, proponendo soluzioni prima di aver realizzato una vera e propria fase investigativa.

Nel migliore dei casi si cerca di replicare “buone pratiche” o “casi di successo”, nel peggiore le persone sono considerate in modo “anonimo”, come una categoria unica, al massimo differenziata in base al genere, l’età, l’istruzione, la classe sociale, l’etnia. Insomma, tutte categorie che tendono a “strutturare” le storie e le vite delle persone, a catalogarle dentro schemi utili per il progettista.

Quello che vorremmo proporre in questo tipo di intervento è una metodologia che si riconduce alle teorie più umaniste degli interventi sociali, quella che pone ogni singola persona al centro del suo processo di sviluppo, come attore di un percorso di vita che tiene conto delle competenze individuali: quindi le sue capacità, potenzialità, desideri, aspirazioni, valori, da far incontrare con opportunità già esistenti e strutturate ma anche da sviluppare in modo originale e innovativo.

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La Scuola Digitale oggi

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La Scuola è l’istituzione più coinvolta e centrale nella realizzazione e sviluppo della Società della conoscenza. Tanto che, nei documenti europei più recenti, si sta affermando proprio la definizione più ampia di Società della conoscenza e dell’apprendimento.

Nella Scuola che innova è indispensabile non cedere alle lusinghe delle soluzioni frammentate e “di moda”. Il digitale è la migliore opportunità oggi disponibile per ribadire l’importanza di interventi sostenuti da approcci teorici che pongono al centro lo sviluppo armonico e attivo dei giovani e sostengono il flusso ininterrotto del loro processo di apprendimento. Il digitale presuppone la scelta di metodologie attive e consapevolmente indicate dagli educatori per permettere l’acquisizione e lo sviluppo continuo delle competenze digitali e di cittadinanza attiva. Il digitale permette l’adozione e uso di strumenti che possono migliorare la didattica e favorire la comunicazione e la produzione di saperi nuovi. Continue reading →

I problemi come opportunità di innovazione sociale

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Potremmo partire da un obiettivo da perseguire e un risultato da raggiungere, ma forse è meglio partire da un problema e da un’opportunità. O meglio più problemi che, connessi tra di loro, generano circoli viziosi difficili da interrompere se si assume un atteggiamento da procrastinatori o, peggio, da indifferenti.

Il problema è antico, è la marginalità, questione studiata a Roma dai sociologi dal dopo guerra in poi, in parte dimenticata dalla nuova accademia. Descritta con passione nei film del neorealismo e nei romanzi, che hanno portato al grande pubblico la visione della vastità delle periferie di Roma e la multiculturalità della sua gente.

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